Pochi giorni fa, il 29 settembre, la National Cyber Forensics and Training Alliance ha premiato Spamhaus con il riconoscimento di “Cyber Crime Fighter del 2008“.
NCFTA nasce con l’intento di creare un punto d’incontro tra esperti di vari ambiti della cyber-security e gli “uomini sul campo” delle varie agenzie governative che devono occuparsi di Law Enforcement e delle azioni di contrasto necessarie a mantenere sotto controllo le azioni di chi utilizza la tecnologia per delinquere. Un punto d’incontro necessario allo scambio di nozioni e conoscenze, indispensabile per poter tenere il polso di un ambito criminale che, per sua natura, è sottoposto ad un continuo aggiornamento di metodi e di scopi.
Insomma, una di quelle cose di cui da noi ci sarebbe tanto bisogno, secondo la mia modesta opinione…
Il riconoscimento a Spamhaus non può che far piacere a tutti coloro i quali sostengono che l’attività di controllo dello spam è solamente la prima delle misure necessarie a monitorare e limitare attività ben più gravi dell’invio di mail “fastidiose” o del trattamento illecito dei dati personali.
Aggiornamento: un articolo su Wired porta qualche informazione (e ipotesi) aggiuntiva attorno alle operazioni che hanno plausibilmente coinvolto Spamhaus e NCFTA.
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