Ieri sera pare che i tizi lì fuori abbiano deciso di rispolverare i vecchi fasti.
Riassunto delle puntate precedenti: dopo la chiusura di McColo, a Novembre, il flusso di spam uscente da botnet è crollato drasticamente, riportandosi su valori che non si osservavano da svariati mesi, e rimanendo tale più a lungo di quanto ci si aspettasse.
Quel che è accaduto, pare, è che, nel momento in cui sono stati eliminati dalla rete i server con funzioni primarie di comando delle botnet, chi le gestiva ne ha ovviamente perso il controllo (questi server sono detti, non a caso, “C&C”, ovvero Command&Control).
Soprattutto, molti dei bot in questione presentavano riferimenti ai server di controllo cablati in qualche misura nel codice stesso, con il risultato che le loro “creature” sono rimaste lì fuori, prive di governo ed inutilizzabili per chiunque.
Da ieri sera, invece, si è iniziato ad osservare quanto vedete qui accanto.

L'Onda
Nel corso di questi mesi si erano in effetti osservati svariati segnali che evidenziavano una ripresa dell’operatività di botnet, ma mai eventi con flussi paragonabili all’attuale e con una durata così protratta nel tempo.
Ora siamo, di fatto, estremamente vicini ai valori che si riscontravano nel corso dei mesi di Agosto/Settembre 2008, prima che il canto del cigno dei primi di Novembre (con valori quasi del 200% rispetto al periodo precedente) anticipasse la chiusura prima di Atrivo e poi di McColo.
Tuttto sommato, c’è da osservare che per riprendersi da quell’evento questi criminali hanno impiegato anche più tempo di quanto ci si aspettasse, a dimostrazione del fatto che, con un serio impegno e con una reale collaborazione tra gli operatori, è realmente possibile arginare queste operazioni.
Rimane il timore che abbiano imparato una lezione sul piano strettamente tecnico, e che “la prossima volta” i tempi di recovery saranno significativamente più compressi…
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