Come promesso, ho provato a tenere traccia dell’età delle pagine crackate, man mano che i miei script le individuano.
Il “come” è abbastanza banale: dopo aver stabilito che la pagina è abusiva, estraggo via LWP l’header Last-Modified fornito dal server per la pagina in questione e loggo l’età della pagina (dopo una semplice sottrazione).
Ovviamente, c’è il compromesso di affidarsi ad un timestamp fornito dal webserver, senza avere la garanzia che esso sia correttamente configurato riguardo alle impostazioni di data e ora, ma per ricavarne una statistica dovrebbe essere un assunto accettabile.
Il campione finora disponibile consiste nell’età di 1920 pagine crackate individuate approssimativamente nelle 48 ore precedenti a questo post.
La distribuzione risultante la pubblico qui: sull’asse X è riportata l’età in ore della pagina, mentre sull’asse Y c’è il numero di campioni della data età, approssimata a step di 10 minuti. Si noti come risultino anche dei campioni con età negativa, che sono evidentemente un risultato di errate configurazioni come quelle sopra citate, ma che ho scelto di lasciare, anzichè filtrarle.
Appare abbastanza evidente che lo spammer inizia a spammare la nuova risorsa immediatamente dopo averla uploadata sul sito compromesso, anzichè “pescare” da un archivio di URL già precedentemente compromesse…
Il che è anche coerente (ovviamente) con la necessità dello spammer di essere “flessibile” qualora il sito a cui puntano i redirect dovesse venire reso inaccessibile.
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