…a passare integralmente al digitale terrestre.
Mi vien spontaneo domandarmi se siamo così avanti noi, oppure se il resto dell’Europa stia guardando direttamente all’avvento dei servizi su IP e noi si sia solo i fessi della situazione, che buttano una montagna di quattrini (soprattutto, pubblici) in una tecnologia nata morta.
Una risposta sono in grado di darmela, ma immagino sia una di quelle che ti fanno etichettare come comunista…
Non credo si tratti di essere comunisti 🙂
Inizialmente, anni fa, sentii opinioni il cui concetto era lo stesso che hai espresso tu: è una tecnologia nata morta.
In italia mancano i soldi per poter “pensare in grande”, le telecomunicazioni sono diventate un problema, Telecom soldi da investire non ne ha, e le linee e le centrali stanno collassando. Finirà che le nuove cablature verranno posate da qualche azienda estera. E’ il solito giochetto del governo, mascherare i problemi nella speranza che un domani qualcuno sia in grado di risolverli.
Quindi, dici, il fatto che il governo che ha portato avanti tutta l’operazione sia il braccio armato dell’unico gruppo industriale che ha qualcosa da guadagnare dalla transazione di tecnologia è da reputarsi una coincidenza nel percorso?
Perchè ai tempi dell’elezione per il precedente mandato, questi blateravano de “Le tre I: Impresa, Inglese e Internet”.
Poi gli stanziamenti e l’attenzione sono stati riversati su altro.
Contingenze?
Non so se sia il caso di cominciare un lungo e noioso dibattito politico!
Quello che so, e che in parte posso supporre, è che Telecom “sarebbe” pivata e quindi un aiuto da parte dello stato per il potenziamento delle reti credo sia da escludere; allo stesso tempo vorrà mica il nostro governo farci credere che non possiamo stare al passo con i tempi? Meglio appiopparci il digitale terrestre.
Ciao 🙂
Eh, appunto.
Tecnicamente, gli aiuti di Stato per le opere di infrastruttura ci possono stare, è solamente questione di definire come vengono messi in campo.
Tanto che per le aree affette da digital divide sono previsti e verranno plausibilmente erogati (pur troppo pochi e troppo tardi, IMHO) attraverso Infratel.
Penserò male, ma non credo che la ragione della redirezione di fondi da IP a TV sia una mera questione di “panem et circenses”. E’ una espressione delle priorità di chi quei fondi li ha maneggiati.
(D’altra parte, la politica è questo…)
Come non detto. Guardacaso…
COMUNISTA!!!! 🙂
Il digitale terrestre è l’affare dei costruttori di decoder e dei fornitori di contenuti. Ecchissaranno mai? Contenuto interattivo? No, grazie. Preferisco vivere. Preferisco internet.
Spiace deluderti ma il digitale terrestre si sta diffondendo in tutta Europa, non è che sia una cosa solo italiana. Che poi in Italia i soliti noti ci abbiano mangiato sopra è un altro discorso, ma per la TV il futuro è il digitale terrestre (e non scomparirà a breve ne medio termine nè in Italia nè nel resto d’Europa o del mondo)
Che si stia diffondendo, ecc ecc non lo metto affatto in dubbio.
Che sia il radicale cambio di paradigma che viene dipinto dai media (rigorosamente televisivi anch’essi) qui da noi, ho qualche -notevole- dubbio.
Soprattutto quando gli investimenti pubblici in questo ambito vanno avanti e tutto il resto (vedi infrastruttura IP e digital divide) vien tenuto indietro. Mi fa pensare che le ragioni siano altre.
Poi potremmo parlare di cosa effettivamente c’è, oggi come oggi, sul digitale terrestre in Italia…
L’unica ragione per avere il decoder è Sport Italia, ora come ora.
Anche comprendendo i canali a pagamento.
No beh il cambio più importante è la migliore qualità dell’immagine (che si vedrà meglio quando spegneranno tutte le analogiche liberando banda per canali HD) e più informazioni contestualizzate (guida dei programmi ecc ecc). Niente che già non esista su satellite/cavo da un bel pezzo cmq. Il resto son tutte balle (tipo collegare il decoder al telefono per l’interattività)