La trovo esilarante.
Il resto del mondo sportivo cerca di usufruire della tecnologia ovunque possibile, pur di evitare che errori di valutazione possano radicalmente inficiare la validità di una competizione sportiva. Si pensi all’ampio uso di sistemi di rilevazione completamente automatici nell’atletica, ad esempio.
O, parlando più sensatamente di altri sport di squadra, all’ampio uso che il mondo del rugby fa della “prova-TV” in caso di mete dubbie.
In questo sport minore, invece, non solo si continua a persistere nella volontà di avere errori arbitrali, ma si impedisce anche agli arbitri di correggere i propri errori quando le immagini sui maxischermi, viste da tutto lo stadio, rendono palese la cantonata presa.
Il dubbio, francamente, è lecito: se gli strumenti ci sono, perchè non si vuole usarli?
Non è certamente una questione di costi: le immagini TV ci sono ugualmente, basterebbe semplicemente adibire il quarto uomo alla consultazione delle immagini disponibili in caso di azione dubbia (che poi è esattamente quel che accade nel rugby).
L’unica risposta plausibile, dal mio punto di vista, è che vi sia l’interesse a consentire che qui e lì gli errori vadano a favorire l’uno o l’altro.
Oppure, come è probabile, c’è qualcosa che mi sfugge.
Chi mi dice cosa?
Molto probabilmente il signor Blatter (Mr. FIFA) e’ la persona che ha quell’interesse, e quindi mettendosi di traverso blocca la naturale evoluzione tecnologica del calcio…
LHG,
Gianluca
Il problema è a mio parere un po sottovalutato… sopratutto in Italia. Se si dovesse interrompere la partita per guardare la moviola nei casi dubbi la stessa durerebbe molto di più dei 90 minuti e rotti. Un paio di domande a caso…
Chi stabilisce il caso dubbio? A sentire i commentatori i casi dubbi si verificano a ogni contrasto, indipendentemente da quale squadra è cara allo speaker di turno.
Chi si prende la responsabilità di dire “si” o “no” per un gol che fa finta di entrare o per un fuorigioco? La moviola, se non è fatta bene, può trarre in inganno molto spesso… e nel caso di fuorigioco millimetrico chi può dire (anche con moviola) se quello è o non è fuorigioco?
Non è una cosa semplice da fare e da gestire anche se, opportunamente implementata, la tecnologia potrebbe aiutare molto il mondo calcistico odierno. Ma prima di ciò bisognerebbe “addestrare” tifosi e giocatori a comportarsi in maniera consona a una manifestazione sportiva, cosa che a mio parere farebbe più bene al calcio di tutta la tecnologia di questo mondo… ma questo è un altro discorso…
🙂
Una candida ammissione: non seguo il calcio e non l’ho mai seguito.
Pero’ conosco bene l’ambiente del rugby, sia da appassionato che da ex-giocatore.
Li’ la consultazione della “moviola” e’ la norma, per partite internazionali: in caso l’azione sia confusa, dubbia, non chiara, l’arbitro ha la completa discrezionalità nel richiedere la consultazione delle immagini a disposizione al “quarto uomo”.
Mentre ciò avviene, le stesse immagini vanno sugli schermi dello stadio.
Il responso del “TV officer” avviene in diretta sugli altoparlanti dello stadio, così come qualsiasi altra parola dell’arbitro nel corso del gioco, compresi gli “avvertimenti” ai giocatori e le ragioni di ogni singolo calcio di punizione o interruzione del gioco.
Nel caso le immagini disponibili non siano d’aiuto nel dirimere il dubbio, l’arbitro decide autonomamente come riprendere il gioco: dare la meta o no e’ sua responsabilità.
E’ mia opinione che questo modello, pur non togliendo nulla all’autonomia degli arbitri, riduca le possibilità d’errore ma, soprattutto aumenti la trasparenza delle azioni e delle problematiche degli arbitri.
A tutto vantaggio della comprensione del gioco da parte del pubblico, con enormi ricadute anche alla voce “dietrologie“…